Seminario 2015/’16

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Lavorando sui “Think!” di G. B. Contri

Giacomo B. Contri scrive i Think! giorno dopo giorno dal settembre 2006. Questi lavori testimoniano il diritto che si va facendo attraverso l’uso delle parole nelle frasi compiute, esprimono azioni della vita psichica come vita giuridica, dichiarata nella sua forma generale dal Pensiero di natura come Ordine giuridico del linguaggio, dove la legge non è mai costituita una volta per tutte.

Think ! esprime il moto a meta quotidiano nella soddisfazione.

Questa possibilità di affermarsi sia nell’aspirazione sia nella discrezione è possibile a ciascuno proprio perché la psicoanalisi offre ad ogni individuo la possibilità della ricostruzione nel proprio dire attraverso il riconoscimento dell’ Ordine giuridico del linguaggio.

Il Laboratorio di Formazione e Lettura Psicoanalitica (LFLP) riprenderà ogni mercoledì i Think! lavorandone l’eredità, prendendo spunti, dove ciascuno, se riterrà, accoglierà ciò che ha recepito rimettendolo al servizio: Think!amo.
Intendiamo fornire una mappa orientativa del come l’Ordine giuridico del linguaggio sia stato deviato per migliaia di anni, cioè intendiamo far vedere la truffa perpetrata ai danni di ciascun individuo.
Per intanto va denunciata la corruzione dell’aver fissato in una cerchia esclusiva per pochi l’Ordine giuridico del linguaggio: il vero “peccato originale” sia moderno che antico!
E’ bene chiarire subito che non ci potrà mai essere una rivoluzione compiuta dell’Ordine giuridico del linguaggio una volta per tutte, né rinascita definitiva, ma potrà solamente esserci un incessante aggiornamento in un rilancio, del già esistente costruendo del nuovo, e questa operazione potrebbe valere per ciascun soggetto, se l’individuo riconoscesse il proprio diritto, operazione che cercheremo di promuovere attraverso la lettura e la rielaborazione del lavoro della SAP.
Proprio lo statuto SAP redatto nel 2010 da Giacomo B. Contri riconosce in Freud colui che ha individuato la legge di moto positiva del corpo dell’uomo chiarendo che non esiste legge precostituita dell’uomo in natura, né diritto naturale. Questa legge positiva che Freud ha riassunto in quattro articoli – fonte, spinta, oggetto, meta – trova nel soggetto individuale la sua sorgente concreta, detta appunto “fonte”, il che getta le fondamenta dell’individuo sovrano in quanto imputabile. La possibilità di essere imputabile rende il soggetto unico, libero e svincolato dal dover riconoscere superiori a sé: né Dio, né Stato, né Magistrato, tutto nel rispetto per il ruolo delle figure citate, e della loro importanza sociale.

Il Pensiero di natura, frutto del lavoro di Giacomo B. Contririprende la legge freudiana nei quattro articoli facendo ulteriormente luce sul terzo articolo, sostituendo all’oggetto la materia prima, e mostrando la possibilità della produzione del frutto attraverso il lavoro in partnership.
Freud ha chiamato “pulsione” la rappresentanza giuridica assunta dal pensiero nei confronti della rappresentazione del corpo, assegnando la legge di moto all’universo dei corpi, là dove è falso credere che la natura abbia dotato il corpo del movimento istintuale.
Il fatto che non ci sia istinto non è una mancanza – la penìa platonica che vive dell’espediente pòros – bensì è la possibilità di moto verso l’individuazione del piacere, che è la ricchezza dell’uomo, dove il pensiero cerca di creare continuamente l’occasione propizia per mantenere e perpetuare la soddisfazione con il corpo finalmente in un tutt’uno ordinato col pensiero.
Questo concetto di Ordine è quello di un aldilà metapsicologico terreno – terra a terra, nessun comando divino – che si pone in alternativa all’aldilà ossessionante del Cielo infernale delle Teorie presupposte – per esempio il simbolico lacaniano – diffuso come conoscenza-sapere assodato sopra la testa di tutti, ne è conseguenza la condizione della miseria e delle psicopatologie: nevrosi, psicosi, perversione e psicopatologia precoce.
Questo al di sopra, il Cielo della Teoria, infetta il mondo, ed è la psicopatologia del pensiero, inquina il pensiero della soddisfazione.

Gli uomini sono i portatori dell’infezione.

La Teoria che Platone ha fissato nel Cratilo per prima ha iniziato il Cielo infernale delle raccolte teoriche, quelle che Jacques Lacan ha messo in luce nel “Discorso del Padrone”, teorie che hanno infettato per millenni il pensiero, come i virus nel computer, producendo ultimamente la teoria del linguaggio come nomi delle cose, teoria lasciata intatta nel corso dei secoli da ogni filosofia e linguistica, che si sono da sempre valsi e fondati sulla considerazione delle parole come nomi alle cose e mai come espressioni di atti pronunciati ed articolati con frasi compiute. Michel Foucault è rimasto interno all’ordine ontologico parole-cose; e Jacques Lacan, malgrado alcuni tentativi, si è tenuto al limite dell’Ordine giuridico del linguaggio a cui non ha avuto accesso.
L’Ordine parole-cose è il dis-ordine della de-imputazione dell’atto; della de-responsabilizzazione, atto che ha inizio come pensiero.
Privato del merito della soggettività espressiva – l’imputazione è premiale prima che penale – l’uomo è esiliato dal proprio pensiero e dalla verità, perché non c’è verità che dall’imputazione, cioè dal giudizio: il quale giudizio è la vera sanzione, suscettibile di risparmiare la pena come pure nel ripetere il delitto e la psicopatologia.
Non è pensabile un Ordine giuridico nel rapporto nomi-cose perché l’ordine è già dato a priori, da quell’ente superiore che occorre riconoscere per prendere le opportune distanze, altrimenti la guarigione – in quanto cura- non potrà mai avvenire.
Invece tale Ordine è in grado di riabilitare la parola “normalità” -vita psichica come vita giuridica- strappandola all’inganno parascientifico che su di essa cade in quanto statistica, cioè: se così fan tutti, allora mi devo adeguare!, ma diventa un prendersi cura del pensiero che esprimo.
Giacomo B. Contri con il pensiero di natura dal 1994 ha rinnovato il lessico freudiano attivandone i concetti, a partire dalla pulsione come pensiero-legge di moto che distingue e caratterizza i corpi dell’uomo da ogni altro corpo e dall’inconscio come il pensiero stesso nella contraddizione, cioè come pensiero diviso e frammentato.
Questo passaggio lessicale del moto a meta del pensiero indiviso rinnovante ed abilitante riesce a pochi – sostiene Contri – ma non è un passaggio privato, tanto meno interiore, è politico a san(t)a sede individuale: esso avviene entro quell’adagio freudiano universale per cui l’ontogenesi ricapitola la filogenesi.

La parola può accadere in quanto:

a) chiacchiericcio preordinato o disordinato a seconda delle teorie precostituite: eco ripetitivo della cerchia dei saputi, oppure:

b) la parola può essere ordinata in frasi compiute che esprimono il pensiero in atto di colui che le pronunzia.

Proprio per afferrare e constatare come il bla bla delle parole collegato alle cose produca solamente psicopatologia proponiamo il seminario a cadenza settimanale dal 23 settembre 2015 al 15 giugno 2016.
Ogni mercoledì sera alle 21 in via Assisi 6, nel quartiere Madonna di campagna.
Collegamento Skype: psicoanalisitorino1
Collaborano con il sottoscritto: Roberto Bertin, Flavia Giacometti, ed Ernesto Rinaldi, con i soci dell’LFLP.

di Giancarlo Gramaglia

Riferimenti Bibliografici per l’orientamento al sito SAP:

<http://www.giacomocontri.it> si può accedere ai Think! giornalieri, all’archivio “Think!” e ai video.
Dal medesimo sito si accede alla Società Amici del Pensiero Sigmund Freud, ai diversi archivi, ai lavori dello Studium Cartello e alle Sic Edizioni.
Ogni testo cartaceo delle Sic Edizioni ha la sua importanza e una propria collocazione nell’ambito della storia del Pensiero di natura.
Alcuni testi del Pensiero di natura:
G. B. Contri, Il pensiero di natura. Dalla psicoanalisi al pensiero giuridico, Sic Edizioni, Milano 1994 (3° ed. ampliata 2006).
G. B. Contri, Statuto della Società Amici del Pensiero Sigmund Freud, Sic Edizioni, Milano 2010
AA.VV., Una logica chiamata uomo. Uomo versus Narcisismo, a cura di Maria Gabriella Pediconi, Sic Edizioni, Milano 2014.
V. Ferrarini editor, Laboratorio filosofico di Freud. Testi, Sic Edizioni, Milano 2015.
AA.VV. Il mondo come psicopatologia. Le derive della melanconia,
Sic Edizioni, Milano 2015.

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