Il passalibro

Caro trovatore,
questo libro non è stato abbandonato, ma è un libro che cerca lettori e rinventori.
Chi lo trova può aver piacere di leggerlo o di non leggerlo: sappia che a noi fa piacere se lo fa circolare, o se comunque ce ne dà notizia al telefono o via mail.
Sappia che questo è il circuito del passalibro psicoanalitico, che prende spunto anche dal bookcrossing, ma non si ferma al libro in quanto oggetto di scambio, numerandolo. L’intento è di promuove lo scambio dei pensieri tra i soggetti che producono movimento, invitando ad incontrarsi in meta, come la legge pulsionale freudiana ci ha istruito.
Il Passalibro psicoanalitico è all’insegna del libera-mente, ovvero liberare i pensieri, conoscere o disporsi ad imparare a fare le associazioni libere, cioè riconoscere il governo della propria norma arricchendosi nel farne uso.
Questa iniziativa ricorre il 10 di ogni mese: quando davanti alla piazzetta antistante la sede dell’LFLP, sul muretto della Spina Reale di Torino, il Laboratorio di Formazione e di Lettura Psicoanalitica libererà un libro inviando la notizia a Fahrenheit, ed allegandovi questa nota al trovatore.

Il Laboratorio di Formazione e di Lettura Psicoanalitica (LFLP) avvia il passalibro per creare trasferimento di pensiero a partire dal pensiero di Freud.
Il bimbo grida: “passaaa!”. E’ un modo per far intendere al compagno che si é liberato e che può passare la palla.
Il cross è il passaggio traverso, crossing come incrocio di passaggio: passalibro, quindi.
Il Passalibro psicoanalitico è all’insegna del libera-mente, ovvero liberare i pensieri, conoscere o disporsi ad imparare a fare le associazioni libere, cioè riconoscere il governo della propria norma soggettiva, ed arricchendosi nel farne uso.
Il pensiero è ciò che fa reale il reale: il corpo è morto quando è senza pensiero, quando si è separato dal pensiero, anche già dopo pochi secondi dalla morte, oppure quando non lavora sufficientemente le informazioni, come nell’ipnosi.
Il corpo anatomicodi (A) è reale solo in quanto è pensiero di (S) che lo vede fermo e lo vive come oggetto, ma in quella condizione non esiste alcuna possibilità di scambio, ne di passaggio.
Il movimento psicoanalitico è purtroppo troppo fermo.
Sono psicoanalisti, indipendentemente dall’appartenenza associativa, tutti coloro:
1° che riconoscono la psicoanalisi in quanto freudiana
2° che lavorano col divano
3° che sul divano ci sono stati loro prima dei loro clienti
4° che riconoscono nella norma soggettiva un passaggio di non ritorno per concepire (S&Au): cioè a partire da ciascun posto scambiabile.
Ciascun soggetto che riconosce questi punti è gradito al passalibro psicoanalitico: non gli resta che smarcarsi gridando “passa”, cioè è necessario che pubblichi il suo riconoscimento dicendolo e movimentandosi.
Le associazioni possono essere libere, e possono dare i numeri come ricordare la storia, come a Berlino il 10 maggio del 1933, in uno dei roghi purificatori dello spirito.
Ci chiediamo quale società potrà svilupparsi da certi presupposti che Freud ha elaborato e che ci ha trasmesso?
Qual è la misura dell’autocombustione dei pensieri?
La psicoanalisi brucia a qualsiasi forma di imposizione.
“La caccia alle streghe” continua oggi in ogni dove, e la risposta esiste solamente nello straordinario potere di ciascuno di liberare il pensiero in modo ordinato alla propria soddisfazione, smarcandosi con altri.
Il 10 di ogni mese, davanti alla piazzetta antistante la sede dell’LFLP, sul muretto della Spina Reale di Torino, il Laboratorio di Formazione e di Lettura Psicoanalitica libererà un libro inviando la notizia a Fahrenheit, ed allegandovi una nota al trovatore.

Il Passalibro psicoanalitico è segno di memoria

ai libri bruciati il 10 maggio del 1933 a Berlino in nome della purificazione dello spirito, tra cui le opere di Sigmund Freud .

Memoria che il Laboratorio di Formazione e di Lettura Psicoanalitica (LFLP) intende qui ricordare promuovendo la liberazione dei libri al 10 di ogni mese in nome di un diverso modo di concepire la purificazione: liberandone il pensiero.

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