Libero di pensare?

Attività come il medico, lo psichiatra e l’assistente sociale mirano alla causa della necessità o del bisogno del paziente. L’intervento è specifico, anche se l’esempio che ho fatto si differenza totalmente nelle modalità.
 
Se il counseling psicologico è ancora una relazione di aiuto al problema specifico, man mano che entra in gioco lo psicologo e poi via via lo psicoterapeuta, il difensore della salute fino allo psicoanalista la causa progressivamente non è più significativa fino a non essere presa in considerazione nella seduta psicoanalitica.
 
Questo spostamento è l’indice di caratteristiche di lavori completamente diversi che segnano formazioni e competenze lontane tra loro. Dalla causa ai sintomi alla storia del soggetto fino a giungere ai sogni ed alle fantasie con le libere associazioni del pensiero.
 
Mentre il pensiero del soggetto ha poco spazio nei lavori causali sopra accennati, assume una totale importanza man mano che ci si allontana dalla causalità, per essere assolutamente risolutore per la salute quando il soggetto riesce a giungere a farsi carico di se stesso.
 
E’ proprio questo l’aspetto che mette luce ad un problema fondamentale: il versante causale funziona da cartina di tornasole per rilevare le differenti patologie del pensiero e caratterizzare la persona in questione.
 
Potrei dire da paziente a soggetto, oppure da oggetto a uomo, per indicare il percorso che ho tracciato passando per i differenti aspetti delle diverse formazioni, che si muove dal bisogno al desiderio.

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