“Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni.” F. Kahlo.

La cultura è stata capace di considerare lo stato d’animo dell’innamoramento uno dei vertici dell’esperienza umana. C’est l’amour!

di Flavia Giacometti

Siccome sono dell’idea che l’uomo cerchi nella propria vita di arrivare a soddisfazione e lo faccia in relazione con un altro, ho scelto il film “Frida Kahlo”, perché mi piace cercare di individuare gli aspetti che a mio avviso hanno determinato un lavoro di partnership tra i due soggetti protagonisti.
Dove ho visto questo nella vicenda di Frida Kahlo e di Frida e Diego Rivera?
La prima segnalazione riguarda il movimento – incontro, individuale e insieme, interessato e interessante rivolto ad un profitto per generare qualcosa che prima non c’era, e non in risposta ad un bisogno.
La seconda segnalazione riguarda l’avere voglia di curarsi come affare personale ed è una caratteristica che a mio avviso emerge in diverse occasioni. Ad esempio il discorso del matrimonio: fedeltà-lealtà, che se nell’intendersi comune fa pensare a due anime e un cuore, l’altra parte di me, due cuori e una capanna ecc…, in seguito, e ben presto, si sposta su una alleanza tra i due.
Ciò a sottolineare che la fedeltà non è anzitutto all’alcova, ma al patto.
I due sono disturbati dal fatto che non è semplice comprendere che non è il sesso a fare rapporto, ma è il rapporto a chiamare i sessi a testimonianza.
Con una parola freudiana, l’innamoramento è sempre narcisistico, in cui l’altro non esiste neppure se esiste come oggetto sensibile: ciò significa che il sensibile non basta al reale.

Mi piace portare in luce altri elementi che a mio avviso caratterizzano la vicenda:

  • la differenziazione che Frida pratica tra corpo/pensiero, contraddizione/ dilemma, mette in luce una pace insoddisfatta;
  • come pure la distinzione tra sogno e realtà, tra corpo e pensiero, sebbene il suo organismo malato non interrompa il moto del pensiero e gli atti possibili che ne conseguono;
  • conflitto fra pulsione di vita e pulsione di morte è certamente presente;
  • conflitto fra pulsione sessuale e pulsione dell’Io;
  • problematica tra principio di piacere e principio di realtà, ovvero fra la necessità di soddisfare il proprio “piacere” e il necessario confronto con il mondo reale, ma ho scritto che il sensibile non basta al reale.

Commento che, nei fatti, quando si pensa ad una realtà inizia una modifica quindi la si trasforma altrimenti non ci sarebbe pensiero. L’atto è inteso come iniziativa che costituisce il rapporto.
Riporto una considerazione che Frida rivolge a Diego:
“La sua presunta mitomania è in relazione diretta con la sua enorme fantasia. Vale a dire, lui è tanto bugiardo quanto i poeti o i bambini che non sono ancora stati trasformati in idioti dalla scuola o dalle madri. Gli ho sentito dire tutti i tipi di bugie: dalla più innocente, alle storie più complicate su persone che con la sua immaginazione combinava in situazioni o azioni fantastiche, sempre con un grande senso dell’umorismo e un meraviglioso senso critico, ma non gli ho mai sentito dire una sola bugia stupida o banale. Mentendo, o mentre gioca a mentire, egli smaschera molte persone, impara il meccanismo interno degli altri, che sono molto più ingenuamente bugiardi di lui, e la cosa più curiosa circa le presunte bugie di Diego, è che nel lungo o nel breve, coloro che sono coinvolti nella combinazione immaginaria si arrabbiano non a causa della menzogna, ma a causa della verità contenuta nella menzogna, che viene sempre a galla”.
Questa descrizione mi fa venire in mente un frammento de “Il barone rampante” di Italo Calvino: “Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così”.
La mia conclusione è che l’innamoramento può dirsi come appuntamento ostacolato, perché retto da teorie presupposte.
Ecco cosa mi è parso di cogliere nella vicenda tra Frida Kahlo e Diego Rivera, cioè l’assenza di tale presupposto che apre la possibilità all’amare in quanto lavoro tutto da fare e per nulla scontato.

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